All’Adolescente – Area Neuropsicomotoria (motricità, cognitivo, affettivo-relazionale)

 

Per i ragazzi, adolescenti e pre-adolescenti, non è più opportuno parlare di neuropsicomotricità, sebbene il principio sottostante sia sempre valido. Perciò suddivideremo questo ambito in  termini di riabilitazione motoria (1), potenziamento cognitivo (2) , sostegno alle competenze affettivo-relazionali (3).

 

  • Riabilitazione motoria (1)

  • Ginnastica posturale
  • Stretching e mobilizzazione passiva
  • Neuro-tape pediatrico
  • Massaggio

Si preferisce allora parlare di riabilitazione motoria, anche quando è il proseguo di una terapia pregressa in area neurologica; a maggior ragione se sono problemi insorti con la crescita. E’ infatti abbastanza comune a questa età veder comparire gli atteggiamenti posturali scorretti o altre rigidità muscolo-scheletriche. 

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Postura ed elasticità prima e dopo alcune sedute di consigli posturali e stretching individuale

L’offerta terapeutica che lo studio FisicaMente ti propone si basa su percorsi individuali o di gruppo, dalla ginnastica posturale ai massaggi (vedi anche All’Adulto – Area Motoria), allo stretching e alla mobilizzazione passiva qualora la situazione lo richiedesse. A volte è previsto l’utilizzo del Neuro-tape Pediatrico, di cui ci si avvale secondo i principi Bobath.

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Applicazione di neuro-tape per sostenere la correzione della curvatura dorso-lombare
  • Potenziamento cognitivo (2)

In questo periodo, spesso coincidente con il passaggio tra scuole primarie e secondarie di primo grado, può accadere che la richiesta scolastica, pur essendo adeguata all’età generale della classe, risulti complessa per qualche singolo soggetto. I genitori giustamente si allarmano perchè, nonostante i loro sforzi per aiutare il ragazzo, non vedono cambiamenti nelle prestazioni del figlio, mentre la scuola li richiede. E’ opportuno, innanzittutto, rassicurare i genitori (vedi anche All’Adulto – Area Consulenza e Genitorialità): se non ci stiamo muovendo in Disturbi Specifici di Apprendimento o in qualche tipo di difficoltà cognitiva (entrambe i casi, probabilmente, sarebbero però già stati diagnosticati) è possibile che la maturazione neurologica del ragazzo non sia giunta a quel punto in cui può permettere lo scatto cognitivo richiesto. Questione di attendere un po’, insomma! Soprattutto incolpare e sminuire l’impegno del ragazzo è inutile e anche dannoso.

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Cose che all’adulto possono sembrare scontate, non lo sono affatto per chi le sta ancora apprendendo!

Questi tempi di maturazione e passaggio possono tuttavia essere assecondati  e, a volte, accelerati se si offrono al ragazzo strategie e modalità di pensiero nuove e potenzianti, come insegna Vigotsky, sfruttando assieme al ragazzo la “Zona di Sviluppo Prossimale”. 

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A volte è necessario uscire dagli schemi per capire lo schema.
  • Sostegno alle competenze affettivo-relazionali (3).

Anche le relazioni, così semplici fino a questo punto, possono improvvisamente diventare complesse, tese, difficili… 

Il ragazzo ne soffre, il genitore ne soffre, la scuola  ne soffre. Alcune amicizie cambiano…

Quando non siamo ancora in ambito di patologia relazionale, quando bastano poche parole “ludiche”, la neuropsicomotricità può ancora sbloccare queste situazioni. 

Il “come” è molto soggettivo ed emerge qui più che mai l’unicità del  ragazzo: a volte bastano due  rabbiosi calci ad un pallone per sentirsi dire:

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“Grazie che mi hai ascoltato, finalmente mi sono sfogato!”

(Vedi anche Un gioco da ragazzi o un lavoretto da bambini?)

Eppure nessuna parola è stata detta con la bocca… trovo sempre magici questi incontri.

 

 

NB: Per questi percorsi, a volte, è necessaria prescrizione specialistica